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Wednesday, November 9, 2011

Berlusconi will resign, and now what?

Mi chiedo se tutti coloro che hanno gioito in queste ore per le dimissioni promesse di Berlusconi si rendano davvero conto della situazione italiana. Non che l'ultimo Berlusconi mi sia piaciuto molto, non tanto per il vero o presunto bunga bunga o per le cosiddette leggi "ad personam", che alla fine, a me cittadino comune, non toccano piu' di tanto, ma piuttosto per l'incapacita' di creare coesione tra le forze politiche di maggiornaza attorno a un progetto ben definito di riuscire a rompere quel muro di interessi di parte che hanno paralizzato il governo.
Leggendo le dichiarazioni sia degli esponenti della maggioranza, sia degli esponenti dell'opposizione degli ultimi mesi e' chiaro come Berlusconi fosse diventato il capro espiatorio su cui accollare la responsabilita' dell'immobilismo del governo e del parlamento che e' invece da ricercarsi altrove. Di tutto si puo' accusare Berlusconi ma non che sia andato al governo senza idee e che non ci abbia provato. Un esempio dei piu' clamorosi, la famosa riforma Biagi del mercato del lavoro, che era stata approvata nel 2001 e poi ritirata dopo una mezza rivoluzione popolare fomentata da opposizione di sinsitra e sindacati. Oggi ci ritorna piu' o meno negli stessi termini, ma impostaci dall'Europa con tanto di tirata di orecchie. E' colpa di Berlusconi? Se Berlusconi ha avuto una colpa in quell'occasione e' di non avere il polso sufficientemente fermo per mantenere una riforma tanto dolorosa quanto necessaria. Lo stesso vale per molte altre riforme promesse ma mai attuate.   La sua naturale inclinazione a far tutti contenti ha probabilmente accentuato questa debolezza. Ma dall'altra parte dello schieramento politico c'e' un'opposizione assolutamente immatura e impreparata a prendere in mano le redini del paese. Ci illudiamo forse che chi ha fatto il diavolo a quattro per contrastare provvedimenti innovativi e benefici per il Paese oggi sia in grado di sostenere gli stessi provvedimenti che vanno a toccare gli interessi del proprio bacino elettorale?
Nella ex maggioranza non c'e' piu' la coesione e la forza politica per creare un governo in grado di sostenere le riforme imposteci dall'Europa e men che meno di protare il Paese a fine legislatura. L'opposizione e' evidentemente incapace di proporre un progetto politico diverso dal "dagli al Berlusca". Un governo tecnico potrebbe tamponare le emergenze, ma dopo le elezioni saremmo di nuovo nelle stesse condizioni attuali di incertezza. Non vedo proprio come la fine del governo Berlusconi abbia giovato o giovera' alla povera Italia.

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